“Il santo patrono di coloro che si prodigano per la causa dell’Europa unita” – Robert Schuman

Storia

Abbiamo dato alla nostra società il nome di San Colombano («St. Columbanus»), che emerse dall’austerità della cristianità celtica per diventare una delle fonti più importanti di rinnovamento culturale, educativo e spirituale in un’Europa che stava tentando di ritrovare la propria unità, reduce dai numerosi conflitti regionali che la sconvolsero dopo il crollo dell’impero romano, nel quinto e nel sesto secolo.

San Colombano nacque nel 543 a County Meath, in Irlanda, e morì a Bobbio, in Italia, il 23 novembre 615. Durante il suo viaggio dall’Irlanda all’Italia, lui e i suoi seguaci fondarono numerosi monasteri in Francia, Svizzera, Germania, Austria e Italia, che divennero roccaforti di sicurezza, istruzione, lavoro e cultura durante il subbuglio dei Secoli bui.

La sua opera attraverso l’Europa ci ha lasciato un’eredità permanente. Robert Schuman, uno dei padri fondatori dell’UE e presidente della prima Assemblea parlamentare europea, lo considerò un’ispirazione per l’Europa moderna, affermando il 23 luglio 1950 a Luxeuil, in Francia, che «San Colombano, questo irlandese illustre che lasciò il suo paese in esilio volontario, volle e ottenne un’unione spirituale tra i principali paesi europei del suo tempo. È il santo patrono di coloro che si prodigano per la causa dell’Europa unita.»

Ancora oggi San Colombano è invocato dai politici europei come modello e patrono della solidarietà europea. Il 27 aprile 2004, alla vigilia dell’ingresso dei dieci nuovi stati membri, il presidente del Parlamento europeo Pat Cox si recò in pellegrinaggio sulla tomba di San Colombano in Italia. Nel suo intervento pubblico, Cox auspicò che il monaco irlandese fosse fonte di ispirazione di valori comuni e unità culturale all’interno dell’Europa e dichiarò il suo appoggio personale alla sua nomina a santo patrono dell’Unione Europea.

Nel pieno dell’attuale crisi economica e finanziaria, anche St. Columbanus AG è alla ricerca di radici del rinnovamento che contribuiscano a rivitalizzare l’Europa e a riposizionarla su basi solide e stabili per la crescita futura. È per questo che abbiamo adottato il nome di un europeo che nella sua epoca travagliata seppe trovare soluzioni per superare le divisioni politiche dell’Europa e le sue sfide economiche e culturali, lasciando un’eredità duratura di speranza per le generazioni a venire.